Il Duomo di Reggio (nome completo: Basilica Cattedrale Metropolitana di Maria Santissima Assunta in Cielo), dedicato a Maria Santissima Assunta, è il più grande edificio religioso della Calabria, ed è la cattedrale dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. Sorge nel centro storico della città, dove mostra il suo prospetto principale sull’ampia Piazza del Duomo.
STORIA
Le origini della Cattedrale di Reggio sono da ricondurre agli inizi del II millennio quando, con l’invasione normanna dell’Italia meridionale, Reggio subì un processo di “latinizzazione” e progressivo abbandono del culto greco-bizantino di cui era il centro. Nel 1061 infatti giunsero in città i Normanni di Roberto il Guiscardo che, scacciati i Bizantini e creato in Reggio il Ducato di Calabria, lasciarono alla popolazione di etnia greca l’antica cattedrale (chiamata “La Cattolica”), per ordinare la costruzione di una nuova cattedrale che fosse sotto l’ordinamento del Papa di Roma, cui erano legati i Normanni.
In una successiva descrizione storica della città, si legge poi:
« …tra i sacri edifizii di Reggio merita particolare attenzione la Chiesa Metropolitana antico tempio gotico a cinque navi costruito in pendio per modo che dal coro alla porta l’inclinamento del suolo supera la misura di un braccio; in oggi quel duomo uffizziato da canonici mitrati è splendido di moderni dipinti e della cappella intitolata al sacramento ornata con profusione di marmi e di calcedonii… » |
(Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell’Italia e delle sue isole, 1845) |
dunque la cattedrale originaria era probabilmente un edificio gotico a cinque navate. Secondo alcuni studiosi questo tempio presentava analogie sensibili e perfette con la Cattedrale di Cefalù nella forma, nella pianta e nelle dimensioni (vedi Immagini della Cattedrale di Cefalù su WikiCommons per approfondimenti).
Comunque informazioni documentate sulla cattedrale reggina risalgono agli anni 1453 e 1477, quando l’arcivescovo Antonio De Ricci fece aggiungere alla chiesa un campanile, fino ad allora probabilmente assente:
« Questa chiesa dei tempi più antichi a noi vicini (delle quali di ha solo memoria) era stata rifatta in prima, dall’arcivescovo D.Antonio De’ Ricci, che lasciò il suo nome al campanile… » |
(A. De Lorenzo – Monografie di storia Reggina e Calabrese, 1888) |
Durante il XVI secolo, come molti edifici della città, la chiesa venne saccheggiata e incendiata dalle incursioni dei turchi per ben due volte: dopo l’incendio del 1574 fu ricostruita e riconsacrata dall’arcivescovo Gaspare Ricciullo del Fosso nel 1580 e, dopo il nuovo incendio del 1594, subì diversi interventi di restauro tra i quali uno ad opera dell’arcivescovo Annibale D’Afflitto nel 1599, uno dell’arcivescovo Gaspare Creales nel 1665; infine il tempio fu ancora abbellito e restaurato dall’arcivescovo Ybañez, il quale terminati i lavori nell’anno 1682, faceva porre una grande lapide commemorativa nella quale sono elencati i privilegi dell’arcivescovado reggino sia nel campo civile sia in quello religioso.
Un nuovo edificio barocco-neoclassico

Pochi decenni dopo la cattedrale venne danneggiata dal terremoto del 1783. Dopo il sisma l’ing. Giovan Battista Mori fece eseguire ulteriori interventi di restauro, e la chiesa fu riconsacrata da mons. Capobianco, portata a termine da mons. Cernicola, abbellita da mons. Converti, con quasi tre restauri ogni due secoli.
La facciata recava l’iscrizione di San Paolo in latino:
(LA)« CIRCUMLECENTES DEVENIMUS RHEGIUM » | (IT)« Costeggiando, giungemmo a Reggio. » |
(Atti degli Apostoli 28,13) |
La nuova Cattedrale neo-romanica
