S. Antonio è il Santo protettore di San Salvatore: nasce a Lisbona nel 1200 da famiglia nobile.
Sono tempi duri: le crociate, le guerre, le carestie.
Fernando (suo nome da ragazzo) già a 15 anni entra nell’ordine Agostiniano, ordine nel quale prevale la formazione teologica. È con un incontro coi francescani che Antonio sente la vocazione della missione.
Vivrà un anno in ascesi (digiuni, contemplazione, preghiera e meditazione), dopodichè si recherà in Romagna come predicatore; anche qui la società è travagliata da guerre civile, vendette, sette religiose, catare soprattutto.
Riformerà l’Ordine Francescano: vi si potrà insegnare teologia,
e perciò fonderà il primo studentato teologico francescano a Bologna.
Si reca poi per quattro anni nel sud della Francia e qui verrà chiamato “martello degli eretici” grazie alla sua acuta arte oratoria. Ma è la morte di S. Francesco che lo porta ad Assisi dalla Provenza a piedi, per eleggere il nuovo Ministro generale dell’ordine.
Rappresenterà l’Ordine a Roma nelle vesti di “predicatore apostolico” presso la corte papale e da Gregorio IX sarà chiamato “l’Arca del Testamento”.
In tutto ciò Padova sarà la sua seconda patria, qui scrisse i Sermones , era dalla parte dei poveri, infatti riuscì a far modificare la legge sui debitori, ma la sua predilezione era l’Università in quanto amava parlare ai giovani e per questo sarà anche chiamato “pescatore di giovani”.
Muore a 36 anni il 1316 1231 vicino Padova, dopo un anno è proclamato santo e nel 1246 proclamato “Doctor Evangelicus”.
Ogni anno il 13 giugno, la popolazione di San Salvatore onora il suo Santo, con una solenne processione che porta la statua lungo le strade del paese. Le piccole e strette stradine si riempiono di bancarelle di giocattoli e di dolci.