L’itinerario riguarda un sentiero che da Mosorrofa conduce ai campi di S. Agata e poi mediante una diramazione raggiungere Cardeto, “… il villaggio più remoto, e insieme più considerevole del territorio santagatino, posto come sentinella avanzata fra i monti, presso lo stesso fiume di Sant’Agata, in una costiera che scaldasi dal sole di mezzodì…”.
Il dislivello è notevole dai 450 m s.l.m. si passa ai 1100 per poi scendere ai 700 del paese di Cardeto. Il percorso si snoda lungo l’antico sentiero che da Mosorrofa conduce al monte Ulissa e che tocca le località di Sella S. Giovanni, Permentadho, Limma, Portella di Diminniti e quindi Ulissa. Il vecchio tracciato che si sviluppa in prevalenza su sentieri in terra battuta, mostra ancora una bellissima acciottolatura (“a silicata”) per alcuni piccoli tratti ed è molto panoramico oltre che interessante dal punto di vista naturalistico. La parte di sentiero che da Ulissa conduce a Cardeto domina la fiumara di S. Agata e permette di raggiungere la parte superiore del paese aspromontano caratterizzato ancora da un’atmosfera agropastorale, purtroppo ormai totalmente scomparsa in altri paese. Il palazzo Margiotta (XIX secolo), le chiese di S. Sebastiano (XVIII secolo e riedificata mantenendo la sua architettura tardo barocca) e dei SS. Pietro e Paolo (custodisce un dipinto della Madonna degli Afflitti del XVIII secolo), la casa di nascita del cardinale Tripepi, gli antichi quartieri e la fontana vecchia, possono essere ammirati girando lungo il dedalo di vicoli e le piazze del paese. Da segnalare anche una bottega artigianale (“Il tipico calabrese”) dove è possibile trovare tutti i prodotti gastronomici ed artigianali della vallata quali vari strumenti musicale (i frischiotti, la ‘nzumbattena, ecc.), pezzi di sartoria, di tessitura, di ceramica, di intreccio, di rame e latta e di legno intagliati quali le musulupare.
ITINERARIO Dalla piazza S.Demetrio di Mosorrofa s’imbocca la via Hiavuredhu che, dopo l’attraversamento di un sottoponte, si congiunge con la strada comunale che porta ai campi di S. Agata. Continuare a slire lungo la via asfaltata fino a raggiungere un bivio; prendere la via di destra (strada Consorzio Bonifica Mosorrofa-Monte Ulis-Sella Entrata) e dopo circa 50 metri lasciare la strada asfaltata e deviare a destra (sulla sinistra è presente una vecchia casa) verso una vecchia strada carreggiabile in cemento. Subito sulla sinistra (circa 10 metri= è presente una mulattiera in terra che si ricongiunge con la strada Consorzio di Bonifica Mosorrofa-Monte Ulis-Sella Entrata (asfaltata) dopo una lunga salita. Proseguire lungo la strada fino ad arrivare ad una villetta moderna posta sulla sinistra e, circa dieci metri più avanti, prendere la mulattiera che si trova sulla destra. Questa mulattiera ci permette di scalare il versante nord-ovest del monte Ulissa caratterizzato dalla grande quantità di pietra calcarea e dove, un tempo, erano presenti numero carcàre (forni per la preparazione della calce). Alla fine della mulattiera, si raggiunge la sommità del monte Ulissa e l’inizio dei piani di S. Agata. Nella pineta si trova una grotta, inesplorata, che i locali definiscono come “‘a grotta i Ninu Martinu“. Riprendere la strada Consorzio di Bonifica Mosorrofa-Monte Ulis-Sella Entrata (asfaltata) e salire fino ad un castagneto posto sulla destra, attraversarlo e scendere su un sentiero poco leggibile, che conduce alla strada (asfaltata) che dai campi di S.Agata porta al paese di Cardeto.
PARTENZA: Mosorrofa – Piazza Chiesa (430m) |
RIFERIMENTI
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